Il covid-19 non ha causato soltanto un’emergenza sanitaria ma ha avuto importanti effetti anche sulla psiche dei bambini a causa del lockdown.

L’inizio del lockdown nei primi giorni di Marzo, in Italia, ha visto la chiusura totale di un intero Paese: uffici, scuole, impianti sportivi, luoghi ricreativi.

I bambini, già a casa, dalla fine di Febbraio si sono ritrovati di punto in bianco senza la scuola, lo sport, lontano dai nonni e dai propri amici.

La nuova sfida posta dalla quarantena è stata: imparare a gestire nuovamente il proprio tempo e organizzare da zero una intera giornata in casa.

In seguito al primo mese di lockdown sono emersi dati importanti che hanno rilevato il forte impatto sulla psiche dei bambini:

In tanti casi si è registrata, anche, la presenza di problemi legati al sonno come la difficoltà di addormentarsi, agitazione e frequenti risvegli nel cuore della notte.

La casa è diventato l’unico spazio possibile in cui apprendere e giocare. Ciò ha causato una iniziale euforia che ben presto ha lasciato il posto ad un senso di ansia e smarrimento.

I genitori con il trascorrere dei giorni hanno notato cambiamenti sui loro bambini e in alcuni casi anche regressione. Tutto ciò è stato confermato da uno studio promosso dall’Irccs Giannina Gaslini di Genova. L’impatto psicologico della pandemia sui più piccoli è stato importante e, secondo l’indagine portata avanti dalla struttura ligure, la quarantena ha causato il sorgere di disturbi del sonno, episodi di pipì a letto e instabilità emotiva.

Lo stato di isolamento in casa per i bambini è stato totale e ha influenzato sin da subito il loro umore.

Il locwdown oggi è solo un brutto ricordo. Con l’inizio della fase 3 sono riaperti i centri estivi e i giochi all’aperto e i bambini pian piano iniziano a riappropriarsi dei loro spazi ed hanno ripreso a trascorrere le loro giornate in compagnia dei nonni e dei loro amici.